Nato a Praga l'11 ottobre 1881 e morto a Berkeley il 19 aprile 1973, è stato un giurista e filosofo, tra i più importanti del Novecento e il maggior esponente della Scuola di Vienna.
Laureatosi nel 1906 ed ottenuta l’abilitazione universitaria in diritto pubblico e filosofia del diritto, ha insegnato diritto pubblico, diritto amministrativo, diritto internazionale e filosofia del diritto nelle università di Vienna (1917-30), Colonia (1930-33), Ginevra (1933-40), Praga (1936-38), Harvard (1941-42) e Berkeley (1942-52).
Collaborò attivamente alla stesura della Costituzione austriaca del 1920 e fu anche giudice della Corte di giustizia costituzionale austriaca.
Nel suo pensiero appare significativa la costruzione a gradi del diritto al cui vertice si colloca la tanto controversa, Grundnorm.
Tra le opere di questo giurista esaminate nel libro troviamo: gli Hauptprobleme der Staatsrechtslehre entwickelt aus der Lehre im Rechtssatz (1911); Das Problem der Souveränität und die Theorie des Völkerrechts (1920); Allgemeine Staatslehre (1925); Reine Rechtslehre (Lineamenti - 1934); General Theory of Law and State (1945); Reine Rechtslehre (1960 – Dottrina); Allgemeine Theorie der Normen (1979 – opera postuma).
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vedi anche:
http://www.treccani.it/enciclopedia/hans-kelsen/
https://it.wikipedia.org/wiki/Hans_Kelsen
https://www.youtube.com/watch?v=QPpapvLyYOQ
"Parmi un assurdo che le leggi che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio". (C. Beccaria)